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dai GIORNALI di OGGIIsraele: sì alla tregua unilaterale Mubarak e l'Onu: "Ma si ritiri subito" 2009-01-17 |
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per l'articolo completo vai al sito http://www.corriere.it2009-01-17 iL CAIRO: domenica il summit internazionale su gaza A Sharm Israele dice sì alla tregua unilaterale Mubarak e l'Onu: "Ma si ritiri subito" Olmert annuncia lo stop all'offensiva: raggiunti tutti i nostri obiettivi, Hamas colpita duramente Il premier israeliano Ehud Olmert con il segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon (Reuters) Il premier israeliano Ehud Olmert con il segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon (Reuters) MILANO - Israele ha deciso il cessate il fuoco unilaterale. Il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha confermato ufficialmente quanto era stato ipotizzato nelle ultime ore e ha spiegato che la decisione è stata adottata dal gabinetto di sicurezza di Israele in quanto Hamas è stata colpita "in modo pesante" e che l'esercito di Gerusalemme ha pienamente realizzato e perfino superato gli obiettivi che si era prefissato nel lanciare l'operazione "Piombo Fuso". La decisione di interrompere le ostilità era stata anticipata nel tardo pomeriggio da una telefonata dello stesso Olmert al presidente egiziano Hosni Mubarak, uno dei più attivi sul fronte diplomatico dall'inizio di questa ennesima crisi nell'area mediorientale. IL NODO DEL RITIRO - Israele è dunque pronto a interrompere i bombardamenti, i lanci di artiglieria e le incursioni dei suoi soldati. Ma non lascerebbe la Striscia: le truppe di Tsahal prima di ripiegare dovranno accertare l'effettiva messa in sicurezza della regione con l'interruzione definitiva dei lanci di missili verso il territorio israeliano. L'esercito, inoltre, risponderà a eventuali attacchi da parte di Hamas. Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon ha invece detto che "questa dichiarazione unilaterale dovrebbe essere accompagnata da un calendario per il ritiro israeliano". Una richiesta analoga a quella avanzata dallo stesso Mubarak, che ha anche annunciato che organizzerà una conferenza internazionale per la ricostruzione della Striscia. VERTICE DI PACE - Nel frattempo, però, l'offensiva israeliana a Gaza continua. L'Egitto ha un ruolo di primo piano sul fronte diplomatico. Il Cairo sta lavorando al vertice di pace, convocato per domenica pomeriggio a Sharm El-Sheikh. Fonti della presidenza egiziana hanno confermato il vertice, con la partecipazione di esponenti dell'area e capi di Stato e di governo europei (dovrebbe partecipare anche l'Italia). Non ci saranno invece il primo ministro di Israele, Ehud Olmert, e il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp), Abu Mazen, di cui invece era stata annunciata la presenza. Nel frattempo, il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, ha inviato una lettera congiunta con il presidente francese Nikolas Sarkozy, il premier britannico Grodon Brown e il cancelliere tedesco Angela Merkel a Mubarak e Olmert. Nella lettera si sostengono gli sforzi dei governi israeliano ed egiziano per giungere ad un cessate il fuoco duraturo a Gaza e si manifesta la disponibilità ad assumere una serie di misure tese a facilitare il raggiungimento di questo risultato. Lo stesso Berlusconi rende noto di aver ricevuto rassicurazioni da Mubarak "riguardo al fatto che ci sarà il cessate il fuoco unilaterale da parte di Israele, che non può trattare direttamente con Hamas". HAMAS NON CEDE - Hamas, dal canto suo, assicura che non cederà le armi in caso di stop unilaterale israeliano. Lo afferma dal Cairo Osama Abu Hemdan, uno dei leader di Hamas: "Questo cessate il fuoco unilaterale non prevede il ritiro" dell’esercito israeliano e "finché resterà a Gaza la resistenza e lo scontro proseguiranno", ha poi dichiarato Hamdane, rappresentante di Hamas a Beirut. Secondo lui, questa tregua "è un tentativo di aggirare il piano egiziano" in vista di una tregua negoziata. L'EGITTO: " ISRAELE OSTACOLA LA PACE" - Il governo egiziano, mentre promuove il vertice straordinario accusa al tempo stesso Israele di essere uno dei principali ostacoli a un accordo di tregua condiviso. Il Cairo ha atteso la tarda mattinata per commentare l’annuncio di Israele della tregua unilaterale concordata con gli Usa, definendo "l'intransigenza israeliana" uno dei principali ostacoli agli "sforzi egiziani" per la tregua. "Israele è ubriaco di potenza e di violenza", ha detto il ministro degli Esteri egiziano, Ahmad Aboul Gheit, aggiungendo di sperare che si possa arrivare a una tregua "il più rapidamente possibile". L'ONU PROTESTA - Intanto un responsabile delle Nazioni Unite ha condannato il bombardamento israeliano che ha colpito una scuola gestita dalle Nazioni Unite e utilizzata come rifugio a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, in cui ci sono state sei vittime. Il portavoce Chris Gunness ha indicato che nella scuola c'erano 1.600 persone che cercavano protezione dall'offensiva militare dello stato ebraico, in corso dal 27 dicembre. E l'Assemblea Generale dell'Onu ha approvato una risoluzione che richiede un'immediato cessate il fuoco a Gaza, con 142 voti favorevoli, 4 contrari e otto astensioni. L'Assemblea chiede "il pieno rispetto della risoluzione 1860 del Consiglio di Sicurezza". IN CISGIORDANIA - In Cisgiordania le forze di sicurezza dell'Autorità Palestinese hanno inasprito le misure repressive nei confronti dei sostenitori di Hamas. Secondo fonti palestinesi citate dal Jerusalem Post, le ultime misure adottate dagli uomini di al Fatah in Cisgiordania, in coordinamento con l'esercito israeliano e con esperti americani in materia di sicurezza, mirano a impedire un eventuale tentativo di Hamas di rovesciare l’Autorità palestinese. All'inizio della settimana responsabili della sicurezza israeliana avevano espresso la loro soddisfazione per il livello di coordinamento raggiunto tra le forze dell'Anp, l'esercito israeliano e lo Shin Bet (i servizi di sicurezza interni) nella lotta contro Hamas in Cisgiordania. 17 gennaio 2009
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito http://www.repubblica.it/2009-01-17 Israele annuncia la tregua unilaterale Hamas: "La resistenza non si ferma" Il premier israeliano ha dichiarato la tregua unilaterale a Gaza. Pronta la replica dell'organizzazione fondamentalista: "Se non si ritirano le truppe, siamo ancora in guerra". Olmert ha precisato che le truppe dello Stato ebraico risponderanno al fuoco se saranno attaccate
22:26 Hamas: "Il cessate-il-fuoco senza il ritiro non ferma la resistenza" Il cessate il fuoco unilaterale da parte di Israele non significa la cessazione della "resistenza" di Hamas. Il portavoce del movimento fondamentalista, Fawzi Barhoum, ha risposto così alla dichiarazione della tregua unilaterale da parte di Ehud Olmert. "Un cessate il fuoco unilaterale non significa che siano finiti l'aggressione israeliane e l'assedio" ha aggiunto Barhoum, "questi sono atti di guerra e quindi non significa che cesserà la resistenza". 22:04 Omert conferma, le truppe rimarranno ancora a Gaza Olmert ha confermato che le truppe israeliane rimarranno nella Striscia di Gaza anche dopo l'entrata in vigore della tregua unilaterale, che avrà effetto a partire dalla mezzanotte di oggi. 22:00 Olmert: "Costretti da Hamas a tornare a Gaza" "Noi avevamo lasciato la Striscia di Gaza nel 2005, e non intendevamo tornare. Ma ci siamo trovati sotto i bombardamenti di Hamas", ha ricordato Olmert, nella conferenza stampa di annuncio del cessate-il-fuoco. 21:55 Olmert annuncia il Cessate-il-fuoco "Tre settimane fa io e i miei colleghi di governo decidemmo di dare inizio ale operazioni militari nella Striscia di Gaza. Gli obiettivi che ci eravamo posti sono stati raggiunti: Hamas è ora in una situazione difficile, molti dei loro leader sono morti, le loro infrastrutture distrutte": con queste parole il primo ministro israeliano Olmert ha annunciato l'atteso cessate-il-fuoco unilaterale. 21:30 Due razzi lanciati da Gaza verso Ashdod e Ashkelon Due razzi di tipo Grad sono stati lanciati da Gaza in direzione delle città di Ashdod e Ashkelon. In quest'ultima città, secondo il primo canale della Tv, è stata rilevata un'esplosione. Non si ha finora notizia di vittime. 21:13 Dopo il cessate-il-fuoco truppe israeliane rimarranno a Gaza Dopo l'annuncio del cessate-il-fuoco-unilaterale le truppe israeliane resteranno nella Striascia di Gaza per diversi giorni. Lo ha reso noto un alto funzionario del ministero della Difesa. 20:45 Berlusconi conferma la visita in Israele Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, conferma che andrà anche in Israele domani sera, dopo il vertice di Sharm el Sheikh organizzato dall'Egitto. Lo si è appreso da fonti diplomatiche. Oltre al premier Berlusconi, hanno già annunciato una tappa in Israele anche il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel. 20:35 Abu Mazen e Olmert non saranno a Sharm el Sheikh Il presidente palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) e il premier israeliano Ehud Olmert non andranno al vertice internazionale convocato d'urgenza per domani a Sharm el Sheikh dal presidente egiziano Hosni Mubarak con capi di stato e di governi europei ed altri esponenti di rilievo. Lo si è appreso da varie fonti egiziane. In precedenza la presidenza egiziana aveva indicato annunciato che Abu Mazen e Olmert sarebbero stati tra i protagonisti del vertice. 19:43 Ban Ki-Moon condanna bombardamento scuola Unrwa Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, ha condannato lo "scellerato" bombardamento israeliano sulla scuola gestita dall'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i palestinesi, avvenuto a Beit Lahiya. "Un'altra scuola dell'Onu è stata colpita dall'esercito israeliano, ore dopo che un'altra struttura a Beit Lahiya, dove avevano trovato riparo 1.600 persone, era stata colpita dalle bombe israeliane", ha detto Ban Ki-Moon in una conferenza stampa. 19:41 Sarkozy, Merkel, Brown e Berlusconi da Olmert dopo vertice I capi di Stato e di governo di Francia (Nicolas Sarkozy), Gran Bretagna (Gordon Brown), Germania (Angela Merkel) e Italia (Silvio Berlusconi) saranno domani a Gerusalemme per alcune ore per incontrare il premier israeliano Ehud Olmert. Lo riferisce il primo canale della Tv israeliana. 19:17 Nove soldati israeliani feriti a Gaza, 4 da fuoco amico Cinque soldati israeliani della brigata di fanteria Givati sono rimasti feriti da un missile anticarro sparato da militanti palestinesi nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riferito da fonti militari, uno è in gravi condizioni. Altri quattro soldati israeliani - due ufficiali e due riservisti della Brigata paracadutisti - erano rimasti feriti qualche ora prima nel nord della Striscia da fuoco amico, secondo le prime ricostruzioni fatte dall'esercito. 19:07 Ban Ki-Moon: "Cessate-il-fuoco sia accompagnato da ritiro" Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon ha detto stasera che il cessate il fuoco unilaterale di cui è attesa la dichiarazione da parte di Israele deve essere accompagnato dal ritiro delle truppe. 19:06 Sarkozy presiederà con Mubarak vertice Sharm el-Sheikh Il presidente francese Nicolas Sarkozy co-presiederà domani a Sharm el-Sheikh, assieme al suo collega egiziano Hosni Mubarak, un vertice internazionale dedicato alla situazione in Medio Oriente, dopo tre settimane di offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza. Lo ha reso noto stasera la presidenza della Repubblica francese. 19:01 E' cominciata la riunione del governo israeliano sulla tregua E' cominciata questa sera a Tel Aviv la riunione del gabinetto per la sicurezza nazionale a conclusione della quale il premier Ehud Olmert dovrebbe annunciare un unilaterale cessate il fuoco nella striscia di Gaza. Partecipano alla riunione anche il capo del Mossad Meir Dagan, dello Shin Bet Yuval Diskin, il consigliere politico del ministro della difesa Amos Gilad, che ha condotto i contatti con l' Egitto, e alti ufficiali delle forze armate. 18:46 Egitto: "Israele ha detto sì alla tregua" Il primo ministro israeliano Ehud Olmert "ha risposto positivamente" alla richiesta di cessate il fuoco immediato a Gaza avanzata dal presidente egiziano Hosni Mubarak. Lo riferisce l'agenzia egiziana Mena 18:35 Da domani feriti palestinesi curati in Israele Da domani Israele aprirà il velico di Erez per consentire ai palestinesi feriti di farsi curare nello Stato ebraico. Lo ha annunciato in un comunicato il ministro del Welfare Isaac Herzog. "Nel quadro degli sforzi umanitari coordinati dal governo (israeliano) - si legge nel testo - un'unità di terapia intensiva sarà aperta domani al valico di Erez per trattare i feriti. Secondo gli accordi tra il ministro Herzog e la Croce Rossa (gli altri) feriti saranno trasportati negli ospedali (israeliani) a seconda della gravita delle loro condizioni". 18:32 Anche Angela Merkel al vertice di Sharm el Sheikh La Germania ha confermato oggi che si terrà domani a Sharm el Sheikh un vertice sulla situazione a Gaza, a cui parteciperà anche il cancelliere Angela Merkel. Lo ha annunciato un portavoce del governo tedesco, Thomas Steg. 18:03 Berlusconi: "Ci sarà il cessate il fuoco" Silvio Berlusconi dice di aver avuto "rassicurazioni dal presidente Mubarak" sul cessate il fuoco in Medio Oriente. 18:02 Israele verso il cessate il fuoco Il premier israeliano Ehud Olmert si appresta a dichiarare la tregua unilaterale a Gaza ma avvertendo Hamas che le truppe dello Stato ebraico risponderanno al fuoco se saranno attaccate. Lo hanno riferito fonti vicine al premier. La decisione sarà assunta alle 18.30 ora italiana nel corso della riunione del gabinetto di sicurezza. 17:52 Iran chiede inchiesta su bombe al fosforo Il ministro degli Esteri iraniano, Manuchehr Mottaki, si è rivolto oggi all'Organizzazione internazionale per la proibizione delle armi chimiche (Opwc) perchè avvii un'inchiesta sul presunto uso di bombe al fosforo bianco da parte di Israele nella Striscia di Gaza. 17:49 Roma, 150mila in piazza per Gaza Sono 150mila, secondo gli organizzatori, i partecipanti al corteo di Roma contro l'attacco israeliano a Gaza e per la pace. La coda del corteo ha lasciato piazza Vittorio mentre la testa è arrivata a Fori Imperiali. La manifestazione si chiuderà a Porta San Paolo. 17:28 Roma, in preghiera su bandiere palestinesi Utilizzano le bandiere palestinesi per la preghiera del crepuscolo i manifestanti di fede musulmana che a Roma sfilano in solidarietà con i cittadini di Gaza. Sotto il Colosseo centinaia di persone sono raccolte in silenzio e fanno le rituali genuflessioni sulle bandiere stese lungo via dei Fori Imperiali. 17:01 Francia, Gb e Usa contro il traffico d'armi Oltre agli Stati Uniti anche Gran Bretagna, Germania e Francia hanno offerto la loro disponibilità a fornire uomini e mezzi per contrastare il traffico di armi nella Striscia di Gaza per Hamas. Lo hanno annunciato i tre governi europei in una lettera congiunta all'Egitto e a Israele. 16:49 Missili israeliani in Egitto Come era già successo il 12 gennaio scorso, altri sei missili sono stati lanciati sul territorio egiziano al confine con la Striscia di Gaza, ma non sono esplosi. I missili sono caduti sul popoloso quartiere residenziale di Al Salam, e parte degli abitanti hanno lasciato le proprie abitazioni. Sempre secondo le stesse fonti, i missili potrebbero essere stati lanciati per errore da piloti dei caccia F-16 che, accortisi dell'errore nel lancio verso il territorio egiziano, avrebbero innescato un sistema telecomandato che impedisce l'esplosione. 16:36 Roma, molti bambini al corteo Sono molti i bambini, principalmente arabi e della comunita' palestinese in Italia, che stanno sfilando in questo momento per le vie di Roma nella manifestazione, che si concludera' a Porta San Paolo, per chiedere l'immediato cessate-il-fuoco da parte degli israeliani nell'assedio di Gaza. "Bush, Barack assassini, questa non è una guerra ma un massacro", questo lo slogan che i bimbi urlano ai microfoni. Altri manifestanti arabi inneggiano all'Intifada: "Palestina grida unita: Intifada per la vita". 16:35 Leader Ue: "Sostegno a Olmert e Barak" Silvio Berlusconi, ha inviato oggi una lettera congiunta con il presidente francese Sarkozy, il primo Ministro inglese Brown ed il cancelliere tedesco Merkel al presidente egiziano Mubarak ed al primo ministro israeliano Olmert. Nella lettera - si sostengono gli sforzi dei Governi israeliano ed egiziano per giungere ad un cessate il fuoco duraturo a Gaza e si manifesta la disponibilità ad assumere una serie di misure tese a facilitare il raggiungimento di questo risultato. 16:21 Brown "profondamente preoccupato" per Gaza Il premier britannico Gordon Brown si è oggi detto "profondamente preoccupato" per la situazione a Gaza e ha chiesto al primo ministro israeliano Ehud Olmert di appoggiare un cessate il fuoco. Secondo quanto ha reso noto Downing Street, Brown è "molto colpito dalle terribili scene di sofferenza" e ha chiesto al governo israeliano "di rispettare totalmente i suoi impegni umanitari". 16:20 Colloquio telefonico Barak-Gates Il ministro della difesa israeliano Ehud Barak stasera ha parlato al telefono con Robert Gates, segretario alla difesa americano uscente già confermato in carica anche per l'Amministrazione Obama. Stando a un comunicato diffuso dal ministero della difesa israeliano, "Barak ha messo al corrente Gates degli ultimi sviluppi sull'offensiva 'Piombo fuso nella Striscia di Gaza. "Entrambi si sono scambiati opinioni su una serie di problemi di sicurezza regionali, si parlano spesso e l'hanno fatto anche in occasione di 'Piombo Fuso, afferma il testo 16:10 Olmert nomina coordinatore aiuti umanitari Il premier israeliano Ehud Olmert ha oggi incaricato il ministro degli affari sociali Yitzhak Herzog di coordinare gli aiuti umanitari internazionali per la Striscia di Gaza. Secondo un comunicato dell'ufficio del premier, Herzog sarà incaricato di armonizzare le attività dei vari organismi internazionali su loro stessa rischiesta. 15:21 Anche Olmert e Abu Mazen al vertice in Egitto Anche il primo ministro di Israele, Ehud Olmert, ed il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp), Abu Mazen (Mahmud Abbas), parteciperanno domani al vertice straordinario promosso dall'Egitto a Sharm El Sheikh sulla situazione nella Striscia di Gaza. Lo hanno detto all'ANSA fonti della presidenza egiziana. 14:56 Summit in Egitto domani Si terrà domani il summit organizzato dall'Egitto per cercare di trovare una soluzione alla drammatica crisi a Gaza. L'Egitto -fanno sapere fonti diplomatiche al Cairo- ha invitato alcuni capi di Stato, che affiancheranno il presidente palestinesi Mahmoud Abbas e il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon. 14:47 Fonti palestinesi: Oltre 4.000 edifici residenziali distrutti Si calcolano in oltre 4.000 gli edifici residenziali distrutti o pesantemente danneggiati nella Striscia di Gaza nei 22 giorni trascorsi dall'avvio dell'offensiva militare di Israele contro il territorio controllato da Hamas. Lo riferisce oggi l'Ufficio centrale di statistiche palestinese, dando conto pure dei danni subiti da strutture pubbliche ed economiche e stimando in quasi mezzo miliardo di dollari (476 milioni) i costi economici complessivi di una eventuale ricostruzione e in una cifra analoga quelli per lo sgombero di macerie e gli interventi di prima necessità. Secondo il rapporto, le devastazioni provocate dai raid aerei e dall'artiglieria hanno riguardato anche diverse decine di edifici pubblici, una ventina di moschee, 18 scuole e parte delle infrastrutture per la distribuzione dell'acqua e dell'elettricità nella Striscia. 14:44 Mubarak: "Non accetteremo mai osservatori stranieri" L'Egitto garantirà da solo la sicurezza della frontiera con la Striscia di Gaza e "non accetterà mai la presenza sul proprio suolo di osservatori stranieri". Lo ha annunciato il presidente egiziano Hosni Mubarak in riferimento alle indiscrezioni sullo schieramento di genieri internazionali sul versante egiziano per distruggere i tunnel che passano sotto la frontiera e bloccare il contrabbando di armi per Hamas. "L'Egitto sta lavorando per (migliorare) la sicurezza dei suoi confini con Israele", ha detto Mubarak chiarendo che il dispiegamento di truppe straniere in Egitto oltrepasserebbe "una linea rossa (limite) invalicabile". 14:42 Quattro militari israeliani feriti gravemente Quattro militari israeliani - due riservisti e due ufficiali - sono rimasti gravemente feriti oggi nei combattimenti con i militanti palestinesi nel nord della Striscia di Gaza. Tutti e quattro i soldati appartengono alla Brigata paracadutisti. 14:28 Egitto vuole riunione internazionale per ricostruzione Gaza L'Egitto promuoverà una grande riunione internazionale di donatori per la ricostruzione nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il presidente egiziano, Hosni Mubarak, nel suo discorso alla tv di stato. 14:14 Mubarak chiede a Israele cessate-il-fuoco immediato Il presidente egiziano Hosni Mubarak ha chiesto ad Israele di fermare l'offensiva a Gaza e di ritirare le truppe dalla Striscia in un discorso trasmesso in diretta dalla tv di stato egiziana. 14:11 Telefonata Berlusconi-Mubarak Una valutazione degli ultimi sviluppi a Gaza e una ricognizione delle attività diplomatiche per giungere ad un cessate il fuoco e, quindi, ad una tregua duratura sono state al centro di una conversazione telefonica tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ed il presidente egiziano Hosni Mubarak. L'Egitto è al centro da giorni di un complesso tentativo di negoziato tra Hamas e israeliani. L'agenzia egiziana Mena riferisce che Berlusconi, nella telefonata a Mubarak, "ha espresso sostegno totale per l'iniziativa egiziana" per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Berlusconi, riferisce sempre l'agenzia del Cairo, ha anche manifestato il proprio appoggio agli sforzi di Mubarak per ottenere l'obiettivo di fermare il traffico delle armi nella Striscia di Gaza. 14:00 Nel pomeriggio corteo per Gaza a Roma Partirà tra poche ore a Roma il corteo 'Dalla parte dei Palestinesi', organizzato dal comitato 'Stopmassacrogaza'. Secondo gli organizzatori, nella capitale, potrebbero arrivare oltre centomila manifestanti. Il corteo partirà alle 15:30 da piazza Vittorio, all'Esquilino, il quartiere multietnico della capitale, e si concluderà a Porta San Paolo, passando per Santa Maria Maggiore, via Cavour, via San Gregorio, Circo Massimo. 13:18 Egitto: Israele principale ostacolo alla tregua Il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Abul Gheit ha accusato Israele di essere il "principale ostacolo" all'iniziativa del Cairo per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza. 13:17 Egitto nega impegno piano Usa-Israele traffico armi Contrariamente a quanto annunciato ieri l'Egitto non ha assunto alcun impegno per partecipare alle attività di blocco del contrabbando di armi per Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Aboul Gheit: "Non abbiamo alcun impegno legato a questo memorandum (d'intesa) o di qualunque cosa sia". Ieri fonti israeliane avevano preannunciati che dopo le rassicurazioni statunitensi e egiziane lo Stato ebraico avrebbe deciso oggi una tregua unilaterale sentendosi garantito dall'impegno di Washington e Il Cairo. 13:08 Turchia-Israele, Ankara non vuole rottura relazioni diplomatiche La Turchia non ha alcuna intenzione di interrompere i rapporti diplomatici con Israele nonostante le ampie proteste di piazza nel Paese e le dure critiche mosse da alti responsabili del governo di Ankara a quello di Gerusalemme per l'offensiva militare contro il movimento integralista palestinese Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riferisce oggi l'agenzia di stampa turca Anadolu citando dichiarazioni del ministro degli Esteri Ali Babacan il quale si è detto inoltre scettico circa l'efficacia del cessate il fuoco unilaterale decretato dallo Stato ebraico per porre fine alle operazioni militari e che dovrebbe entrare in vigore domani. "Noi - ha detto ancora Babacan - riteniamo che sia importante che i canali di comunicazione (con Israele) restino aperti" perchè, ha spiegato, rompere le relazioni con Gerusalemme "per soddisfare alcuni ambienti politici o in nome del populismo sarebbe dannoso per gli interessi della regione".
12:53 D'Alema: "Pace arenata perché arenato dialogo con Abu Mazen" "Il problema a Gaza è che il processo di pace non ha compiuto nessun passo in avanti nel negoziato con Abu Mazen": lo ha detto oggi ad Assisi, nel corso del suo intervento alla manifestazione per la pace in Medio Oriente promossa dalla Tavola per la pace, Massimo D'Alema secondo il quale "in questi giorni la discussione politica è stata falsata". 12:44 Bertinotti: "Senza soluzione anche Europa rischia guerra" "Anche l'Europa rischia una guerra di religione, senza una soluzione" per il conflitto israelo-palestinese. Lo afferma Fausto Bertinotti nel suo intervento alla manifestazione di Assisi per la pace. 12:43 D'Alema: "Uso forza non può sostituire la politica" "L'uso della forza non può sostituire la politica, credo che ci sia ancora uno spazio politico per intervenire nel processo di pace". E' quanto ha detto Massimo D'Alema, ex ministro degli Esteri, parlando ad Assisi durante l'assemblea nell'ambito della manifestazione per la pace organizzata dalla Tavola della pace. 12:41 Berlusconi pronto ad andare in Egitto per vertice Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è pronto ad accorciare il suo turno elettorale in Sardegna per volare a Sharm el Sheik per partecipare al vertice sulla pace a Gaza. Parlando durante una visita al Nuraghe Losa, il premier ha infatti spiegato: "Israele non ha dato una risposta definitiva" sulla tregua "ma ove ci fosse e a Mubarak interessasse di ufficializzarla alla presenza dei quattro più importanti paesi, è chiaro che sarò presente". Il premier ha poi annunciato: "alle 13 sento Mubarak". 12:39 Alle 18:30 riunione gabinetto sicurezza israeliano E' stata convocata alle 18,30 ora italiana la riunione del gabinetto di sicurezza israeliano che si riunirà per votare sullo stop unilaterale all'offensiva israeliana. Al termine il primo ministro Ehud Olmert e il ministro della Difesa Ehud Barak terranno una conferenza stampa, cui si unirà il capo della diplomazia e leader di Kadima Tzipi Livni, se tornerà in tempo dagli Stati Uniti. 12:36 Onu chiede inchiesta su attacco a scuola, è il quarto Funzionari delle Nazioni Unite hanno chiesto l'apertura di un'inchiesta dopo il quarto attacco israeliano contro una scuola gestita dall'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i palestinesi, avvenuto a Beit Lahiya. Il portavoce dell'Unrwa, Christopher Gunness, ha riferito che alle sette del mattino (le otto in Italia) la scuola è stata colpita e dopo pochi minuti c'è stato un nuovo attacco in cui sono morti due fratellini. "Quando c'è un attacco diretto contro una scuola dell'Onu in cui si sono rifugiate 1.600 persone e di cui Israele conosce le coordinate e sa chi vi è all'interno", ha spiegato, "e quando questo rappresenta l'ultimo di una serie di attacchi diretti o indiretti alle strutture dell'Unrwa, ci deve essere un'inchiesta per stabilire se siano stati commessi dei crimini di guerra". E' la conferma che "non c'è un luogo sicuro a Gaza, neppure una struttura dell'Onu lo è, non c'è un posto in cui fuggire". 12:35 Fassino: "Ci auguriamo sia giornata di svolta" "Ci auguriamo tutti che sia una giornata di svolta". Lo ha detto Piero Fassino, ministro degli Esteri nel governo ombra del Pd, nel corso di un'intervista pubblica sul conflitto mediorientale organizzata a Bologna, riferendosi alla possibilità di una tregua unilaterale da parte di Israele. "La priorità delle priorità è fermare le armi", ha detto ancora Fassino secondo il quale, se questo si realizzerà, "la comunità internazionale deve mettere in campo un programma di aiuti". Fassino ha sollecitato il ministro Frattini e il governo italiano a predisporre un programma di "aiuti umanitari adeguati e a non fare quello che ha fatto negli ultimi tempi, cioè ridurre costantemente le risorse alla cooperazione italiana". 12:15 In serata conferenza stampa Olmert-Barak Il primo ministro israeliano Ehud Olmert e il ministro della difesa Ehud Barak terranno una conferenza stampa questa sera dopo la riunione del gabinetto di sicurezza, che deve pronunciarsi su una tregua unilaterale a Gaza. Lo ha annunciato un alto responsabile del governo dello stato ebraico. 12:14 Accordo per la tregua dovrebbe essere firmato domani in Egitto L'accordo di Israele con le parti internazionali per una tregua a Gaza dovrebbe essere ratificato domani in Egitto, a Sharm El Sheik, in un vertice a cui il Cairo sta invitando in queste ore alcuni tra i principali leader mondiali. 12:13 Ban esorta le parti a cessate il fuoco immediato Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha esortato oggi da Beirut Israele e Hamas a mettere fine ai combattimenti "immediatamente", affermando che "le guerre non risolvono i conflitti in questa regione", il Medio Oriente. "Entrambe le parti devono mettere fine ai combattimenti immediatamente", ha detto Ban parlando al Parlamento libanese in una seduta boicottata dal movimento sciita Hezbollah, che ha accusato il segretario generale dell'Onu di "servire Israele". "Hamas deve smettere di lanciare razzi su Israele, e Israele deve porre fine alla sua offensiva e ritirarsi" dalla striscia di Gaza, ha detto Ban, aggiungendo che lo Stato ebraico deve ritirarsi dalle terre palestinesi e arabe che catturò nella guerra dei sei giorni del 1967. 12:02 Bilancio vittime: 1200 palestinesi, 13 israeliani Secondo un bilancio aggiornato diffuso dal quotidiano francese Le Figaro, l'offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza ha fatto a tutt'oggi 1200 morti palestinesi. Tra questi sono da contare 410 bambini e 100 donne (oltre a 5285 feriti). Secondo il centro palestinese per i diritti dell'uomo di Gaza il 65% delle vittime sono civili. Da parte israeliana si registrano 13 morti: dieci soldati e tre civili. 11:59 Livni contestata da giornalisti Usa Il ministro degli esteri israeliano, Tzipi Livni, è rimasta sorpresa ieri notte da alcuni giornalisti che le hanno rivolto pesanti accuse e l'hanno bollata come "terrorista" per l'offensiva militare nella striscia di gaza. Lo scrivono i quotidiani Haaretz e Yediot Ahronot. Il fuori programma è avvenuto al circolo della stampa di Washington, dove Livni ha sottoscritto un accordo di cooperazione con il segretario di Stato degli Stati Uniti, Condoleezza Rice, finalizzato alla prevenzione del contrabbando di armi dall'Iran ad Hamas. Uno dei giornalisti ha dato della "terrorista" a Livni e si è lamentato perchè lo stato ebraico sta impedendo ai giornalisti di coprire l'offensiva militare a Gaza. "Cos'è, siete come lo Zimbabwe?", ha detto un'altra donna al ministro degli Esteri israeliano. Ci sono stati attimi di tensione quando la scorta della Livni è sembrata sul punto di intervenire perchè una persona, che non si era presentata, ha iniziato ad accusare Israele per la morte di civili innocenti. Malgrado l'imprevisto, il ministro degli esteri dello stato ebraico ha mantenuto la calma e ha ribadito le tradizionali posizioni del Paese. 11:50 Santa Sede: "Onu spinga per cessate-il-fuoco" "Solidarietà con i civili" e richiesta che venga applicata la risoluzione 1860 dell'otto gennaio, per "l'immediato e duraturo cessate il fuoco" e la "completa attuazione della assistenza umanitaria, senza impedimenti". Li ha chiesti l'osservatore permanente della Santa Sede all'Onu, mons. Celestino Migliore, intervenendo ieri a New York alla decima sessione speciale della Assemblea generale sul conflitto a Gaza. Il testo è stato diffuso dall'ufficio di mons. Migliore. 11:17 Papa invia aiuti per soccorrere i civili Aiuti umanitari sono stati inviati a Gaza dalla Santa Sede per decisione di Benedetto XVI, che nelle scorse settimane "ha espresso più volte la Sua vicinanza ai nostri fratelli e sorelle che abitano nella Striscia di Gaza, i quali hanno già tanto sofferto a motivo del persistente conflitto che ha causato una grave crisi umanitaria". Lo rende noto il Pontificio Consiglio Cor Unum, il Dicastero della Santa Sede che ha il compito di realizzare le iniziative caritative del Pontefice che, precisa la nota, "ha inviato un suo segno personale e concreto per aiutare e sostenere la piccola ma fervente presenza cattolica a Gaza". 11:12 Ue, commissario Hubner: "Pressioni perché si torni al dialogo" "L'Europa e il mondo intero sono impegnati a far sospendere il conflitto a Gaza e a far tornare le parti a dialogare. Se c'è la volontà di israeliani e palestinesi di sedersi ad un tavolo, allora si può arrivare ad una soluzione, altrimenti la sconfitta è certa per tutti". Lo ha dichiarato questa mattina il commissario europeo alle politiche regionali, la polacca Danuta Hubner, in visita ufficiale in Valle d'Aosta. "Quella di Gaza - ha aggiunto - è la questione da risolvere più difficile al mondo in questo momento storico. Per l'Europa è un dramma, una tragedia che abbiamo davanti agli occhi. E' indispensabile che si torni a dialogare". 11:03 Iniziata ad Assisi manifestazione della Tavola della pace E' cominciata ad Assisi, alla presenza di centinaia di persone, la prima parte della manifestazione promossa dalla Tavola della pace contro la guerra a Gaza. Sono presenti fra gli altri Massimo D'Alema, Paolo Ferrero ed il presidente delle Acli Maurizio Olivero. Nella Cittadella è in corso un dibattito che ha l'obiettivo di definire un piano d'azione per far cessare la guerra e ricostruire la pace in quei territori. Durante l'incontro sono previsti collegamenti telefonici con Gaza e Sderot (Israele), Gerusalemme, Bagdad e Nairobi. L'assemblea dovrebbe concludersi intorno alle 13.30, poi partirà un corteo che giungerà davanti alla Basilica di San Francesco, dove si svolgerà la manifestazione finale. 10:57 Protesta Hezbollah contro visita Ban a Beirut Il movimento sciita libanese Hezbollah ha organizzato oggi un manifestazione a Beirut per protestare contro la visita in Libano del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che lo stesso Hezbollah accusa di "servire Israele". "Non ci puoi prendere in giro, Ban Ki-moon", ha scandito Mahmoud Qomati, un alto esponente di Hezbollah, nel corso della manifestazione davanti alla sede dell'Onu a Beirut, a cui hanno partecipato alcune centinaia di sostenitori del movimento sciita e di altri partiti politici. "Dovevi intervenire il primo giorno per fermare l' aggressione (israliana) a Gaza, non 22 giorni dopo e solo per servire Israele e aiutarlo a uscire dallo stallo", ha aggiunto Qomati. 10:51 Ministro esteri ceco oggi al Cairo Il ministro degli esteri ceco, Karel Schwarzenberg, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell'Ue, andrà oggi al Cairo dove è in corso il negoziato per siglare il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri a Praga. 10:19 Stasera Abu Mazen da Mubarak Stasera arriverà al Cairo il presidente palestinese, Abu Mazen (Mahmud Abbas), per un colloquio con il presidente egiziano, Hosni Mubarak. Ne danno notizia fonti della presidenza egiziana. Domani i due leader dovrebbero partire per il Kuwait, dove lunedì si terrà un vertice economico arabo - già programmato da tempo - con una sessione dedicata ai contatti in corso per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Dal ministero degli esteri è stato invece smentito che domani possa tenersi un minivertice Mubarak-Abu Mazen-Ehud Olmert (il primo ministro israeliano), come era stato annunciato ieri da una radio israeliana. 10:07 Hamas: "Non cederemo le armi anche dopo stop Israele" Hamas assicura che non cederà le armi anche dopo lo stop unilaterale israeliano all'offensiva a Gaza. In attesa della decisione a Gerusalemme del governo israeliano su un cessate il fuoco unilaterale, arriva dal Cairo, per bocca di uno dei leader del movimento islamico, Osama Abu Hemdan, la minaccia dell'organizzazione palestinese. "Abbiamo sentito di un cessate il fuoco unilaterale, ma qualsiasi cosa che non preveda la fine dell'aggressione, il ritiro, l'apertura dei valichi e la revoca del blocco vuol dire la continuazione del confronto", ha detto Hamdan ad una manifestazione a Beirut organizzata per esprimere sostegno a Gaza. "Non siamo stati sconfitti, la battaglia non è finita e non finirà con la fine dell'aggressione, ma bensì con la fine dell'occupazione", ha detto Hamdan. 10:05 Messaggio Iran per l'uccisione del ministro di Hamas Il ministro degli Esteri iraniano, Manuchehr Mottaki, ha inviato un messaggio di condoglianze ad Hamas per l'uccisione di un suo ministro nella Striscia di Gaza nei raid israeliani, affermando che Israele è "disperato" e per questo ricorre a queste azioni. "Il regime sionista è disperato e ora persegue una politica di uccisione di importanti figure palestinesi per coprire le sue sconfitte e migliorare il basso morale fra le sue truppe", afferma Mottaki nel messaggio, pubblicato oggi dal quotidiano Tehran Times. 09:17 Tsahal: Colpiti 50 obiettivi, razzi su Israele Esercito, aviazione e marina di Israele hanno colpito la scorsa notte una cinquantina di obiettivi nella Striscia di Gaza, secondo un comunicato di stamani del portavoce militare dello stato ebraico. Sono stati inoltre demoliti 14 tunnel usati per contrabbandare armi, quattro depositi di munizioni, tre bunker, due depositi di carburante e due moschee che, secondo il portavoce, contenevano armi ed esplosivi. In Israele almeno quattro razzi, due dei quali di tipo Grad, sono caduti in diverse località nel Neghev e nei pressi di Beer Sheva senza causare vittime, ma solo danni a uno stabile. 08:25 Livni: "Sì a tregua, ma se Hamas attacca offensiva riparte" Tzipi Livni conferma l'indiscrezione secondo la quale il governo israeliano si appresta a fermare unilateralmente l'offensiva a Gaza ma avverte: "Se Hamas rialzerà la testa reagiremo con forza". Il ministro degli Esteri dello Stato ebraico, riporta il sito web di Yedioth Ahronoth, ha avvertito il movimento di resistenza islamico che le truppe israeliane resteranno con il dito sul grilletto "perchè non abbandoneremo il nostro destino nelle mani degli stranieri (gli osservatori internazionali)". Livni ha quindi ribadito che uno dei punti irrinunciabili per Israele è il ritorno a casa del caporale Gilad Shalit, catturato dai miliziani palestinesi il 25 giugno del 2006. 08:23 Colpita scuola Onu, morti due bambini Sono almeno due le persone rimaste uccise - due fratellini -, nella scuola gestita dall'Onu colpita da una cannonata israeliana a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza. Un primo bilancio, poi corretto, riferiva di sei morti. Lo ha riferito il portavoce dell'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. Nella scuola al momento dell'attacco c'erano 1.600 persone che cercavano riparo.
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Gaza, da Israele una tregua unilaterale. Colpita una scuola Onu Un cessate il fuoco a mano armata, messo sul tavolo unilateralmente da Israele e non riconosciuto da Hamas, si appresta a porre fine subito all'operazione "Piombo Fuso" nella Striscia di Gaza, dopo 22 giorni di guerra e più di 1.200 morti. La svolta, largamente attesa, si è materializzata nel pomeriggio con una serie di segnali prima ancora della riunione del gabinetto di sicurezza nazionale a Gerusalemme destinata a formalizzare le cose. In un'atmosfera che resta tuttavia carica d'incognite, nodi irrisolti e sospetti reciproci, aspettando gli esiti del tentativo egiziano di consolidare la tregua attraverso un coinvolgimento della comunità internazionale nella conferenza convocata per domenica sul Mar Rosso. Scandita fino a pochi minuti dall'ora X da scontri e bombardamenti (incluso quello di una scuola gestita dall'Onu a Beit Lahia, nel nord della Striscia, dove sono rimasti uccisi altri due bambini e per il quale funzionari delle Nazioni Unite hanno chiesto un'indagine per crimini di guerra nei confronti d'Israele), la giornata è vissuta sotto il segno del silenzio ufficiale israeliano. Finché, a rompere gli indugi, non è arrivata una nota del ministro della Difesa, Ehud Barak: valore aggiunto del governo attuale rispetto alla fallimentare campagna del Libano del 2006, secondo molti osservatori, e garante dei tempi dell'operazione in forza della fama di "soldato più decorato d'Israele". Una nota in cui Barak ha evocato "il raggiungimento degli obiettivi" militari dell'offensiva - scatenata dichiaratamente per interrompere lo stillicidio di lanci di razzi da parte dei miliziani islamici palestinesi contro il territorio israeliano - e la prospettiva di un loro "rafforzamento attraverso accordi diplomatici". Un segnale di missione compiuta, insomma, cui poco dopo si è associata una fonte vicina al premier Ehud Olmert: confermando da un lato la decisione del cessate il fuoco, pur senza ritiro immediato, e dall'altro il monito in base al quale Israele si riserva "il diritto di rispondere" al fuoco in qualsiasi momento di fronte alla minacce di Hamas. A favorire lo stop all'azione militare - la più massiccia e cruenta mai condotta nella Striscia di Gaza - è stato l'accordo firmato venerdì a Washington dal ministro degli Esteri (e candidata premier centrista alle prossime elezioni del 10 febbraio), Tzipi Livni, con la collega americana Condoleezza Rice. Accordo con cui gli Usa si sono impegnati a farsi garanti del controllo delle frontiere di terra e di mare con Gaza per ostacolare un riarmo di Hamas. Un'intesa che del resto non coinvolge per ora altri attori. In particolare l'Egitto (con cui la Striscia confina da sud) che per bocca del presidente Hosni Mubarak - riecheggiato più tardi anche dal segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon - ha chiesto a Israele di accompagnare il cessate il fuoco col ritiro delle truppe dal territorio palestinese. Mentre ha escluso seccamente ogni partecipazione del Cairo a ipotesi di pattugliamento internazionale che dovessero prevedere la presenza di forze straniere entro i confini egiziani, pur confermando l'impegno ad affiancare alla mediazione bilaterale separata con Israele e con Hamas anche un vertice internazionale - annunciato già per domani a Sharm el Sheikh - con inviti rivolti ai leader dei maggiori Paesi europei, oltre che allo stesso Olmert e al presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmud Abbas (Abu Mazen). Sul tappeto resta d'altronde una miriade di problemi. A cominciare da quello prioritario di trasformare un cessate il fuoco armato in una tregua almeno duratura. Tregua che Israele rifiuta di concordare direttamente con Hamas ("non facciamo negoziati con Hamas, ma accordi per isolarla", ha detto Livni, confortata da un'opinione pubblica interna ampiamente favorevole alla linea dura e concentrata semmai sulla sorte del caporale Gilad Shalit, prigioniero a Gaza da due anni e mezzo); e che il movimento islamico radicale al potere nella Striscia non intende dal canto suo riconoscere se non alle proprie condizioni - ritiro delle forze israeliane entro 5-7 giorni, revoca immediata del blocco e riapertura dei varchi di confine - come ha ripetuto da Beirut uno dei capi in esilio, Osama Hamdan, ventilando in caso contrario la prosecuzione "della resistenza". Sullo sfondo, c'è poi la questione del futuro di Gaza, una terra disastrata che in queste settimane ha subito ulteriori danni per centinaia di milioni di dollari. In una guerra che - fonti mediche alla mano - si conclude con 1.200 palestinesi (410 bambini e 108 donne) e 13 israeliani (10 militari e tre civili) uccisi. Sempre che si concluda davvero. 15 gennaio 2009
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito http://www.ilsole24ore.com2009-01-17 Gaza, da Israele cessate-il-fuoco "unilaterale". Domenica vertice a Sharm con gli europei dal nostro inviato Ugo Tramballi 17 gennaio 2009 Decisione unanime del Gabinetto di difesa israeliano. Ma il primo ministro Ehud Olmert precisa: "Se Hamas spara contro i nostri soldati o se continua a lanciare i suoi razzi, ci riserviamo il diritto di rispondere"
GERUSALEMME - Come promesso, Israele ha annunciato il suo cessate-il-fuoco unilaterale a Gaza. Iniziato lo "shabbat", fra sabato notte e domenica mattina, le forze di terra, l'aviazione e la marina cesseranno ogni attività militare. La decisione del Gabinetto di difesa, il gruppo ristretto di ministri e di generali competenti su ciò che riguarda la sicurezza del Paese, è stata presa all'unanimità. Ma, ha precisato il primo ministro Ehud Olmert, "è chiaro che se Hamas spara contro i nostri soldati o se continua a lanciare i suoi razzi, Israele si riserva il diritto di rispondere". Non c'è ancora una risposta ufficiale del movimento islamico alla tregua unilaterale proclamata da Israele. Venerdì mattina uno dei negoziatori di Hamas al Cairo, non aveva offerto grandi speranze: "O sentiamo quello che abbiamo chiesto o il risultato sarà la continuazione dello scontro sul campo". È per evitare questo che i mediatori egiziani stanno cercando di premere sugli islamici perché accettino almeno un cessate-il fuoco-preliminare, necessario per fermare i combattimenti e aprire la trattativa più ampia. In queste ore l'Egitto sta anche lavorando per un vertice immediato sul Mar Rosso, a Sharm el-Sheik. Il presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen, l'israeliano Ehud Olmert, il francese Sarkozy, la tedesca Merkel e lo spagnolo Zapatero e il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi sono attesi all'appuntamento. Ma sarà difficile organizzare con successo un vertice di questo livello e così in fretta se Hamas non cesserà di combattere, provocando una reazione che – hanno promesso gli israeliani – sarebbe durissima.
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